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Vittorio A. Dublino

Rajoy è stato un politico intelligente?

«Mariano Rajoy sta giustificando la brutalità dimostrata dalla Guardia Civil e dalla Policía National contro una popolazione civile, contro cittadini che, con o senza ragione, volevano solo andare alle urne e votare» (Luis Sepúlveda)

«Ciò che mi preoccupa di più è la violenza emozionale, alimentata dai politici. E’ affiorato un odio che prima non esisteva, un sentimento primario, immotivato, e privo di razionalità. Domani sarà difficilissimo ricucire. E questo mi fa paura, abbiamo già vissuto una guerra civile» .  Clara Sánchez, nota scrittrice spagnola, ha espresso  precisamente il significato di quanto sta accadendo in Spagna.


Quanto successo ieri  in  Catalonia ci aiuta a comprendere ancora una volta quanto sia fondamentale per un politico prendere decisioni ‘dotandosi’ delle necessarie ed indispensabili Competenze anche in discipline quali, ad esempio,  l’Antropologia Culturale,  sociale e d’azione  o la Psico-socialità.

Ad esempio se i consulenti di Rajoy avessero letto una tesi, quale quella pubblicata dal ricercatore, in Antropologia Sociale (Department of Anthropology – Durham University, Uk),  Daniel Wigmore-Shepherd (dal titolo: ‘Ethnic identity, political identity and ethnic conflict: simulating the effect of congruence between the two identities on ethnic violence and conflict’)  forse, sarebbe riuscito a prendere una decisione meno  ‘overconfidente’  per gestire la crisi in atto tra il governo centrale spagnolo e il popolo ( …non i politici)  catalano.

Studiando, analizzando e comparando  tre conflitti etnici occorsi in passato (in Libano , Nord Irlanda e Croazia) tra le sue conclusioni, Daniel Wigmore-Shepherd assume che quando  motivazioni politiche si mischiano con motivazioni etniche si crea una miscela esplosiva difficile da controllare.

Qui di seguito alcuni passi tradotti dalla sua tesi.

  1. “Una situazione in cui si persegue una violenza etnica dominante tra due i gruppi possono sorgere anche in assenza di un antagonismo interetnico precedente. Quando l’identità etnica funziona come un preciso indicatore anche di identità politica, si potranno verificare momenti attraversati da creazione di ostilità e di violenza interetnica

  2. Una situazione di maggiore congruenza tra l’identità etnica e quella politica può innescare una logica d’azione che porterà verso un dominio di attacchi etnicamente motivati. Inoltre una maggiore congruenza accelererebbe il processo con il quale la violenza etnicamente motivata sopraffarà la violenza politicamente motivata. Tuttavia questa relazione non è del tutto lineare e quando le motivazioni/identità  etniche e politiche sono completamente incongruenti, potrà emergere un modello caotico e contrastante di violenza che può indurre ad un più alto grado di violenza etnica.”

ed ancora, “Un unico gruppo etnico può creare, attraverso la violenza, l’insicurezza e l’antagonismo inter-etnico necessario ad indurre una spirale di violenza etnica. Tuttavia questo processo si verifica solo se il gruppo antagonista si presenta come ‘altamente antagonistico’, mostrando un’alto grado di  frequenza e di letalità nei suoi attacchi. Una bassa frequenza di attacchi, soprattutto quando sono bassi i livelli di congruenza tra identità politica ed etnica, significherà che la parte offensiva non è percepita come rappresentativa di un gruppo etnico  antagonista, e non riuscirà a scintillare un ciclo di violenza etnica”


E’ stato un politico intelligente Rajoy «… a tendere una trappola a 10.000 poliziotti» come dichiara lo scrittore e giornalista Arturo Pérez-Reverte?! 
 

Daniel Wigmore-Shepherd,  ‘Ethnic identity, political identity and ethnic conflict: simulating the effect of congruence between the two identities on ethnic violence and conflict:  a thesis submitted for a Masters of Research in Social Anthropology \ The department of Anthropology \Durham University\2012 

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