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Vittorio A. Dublino

Ma davvero SIAMO NARCISISTI?

Perché alcune persone scrivono aggiornamenti di stato di Facebook che descrivono divertenti aneddoti personali, mentre altri scrivono post che dichiarano un amore significativo per un altro, esprimono opinioni politiche o raccontano i dettagli della cena di ieri sera?

E’ noto che gli aggiornamenti di stato consentono agli utenti dei socialmedia di condividere i loro pensieri, i loro sentimenti e le attività con gli amici, avendo l’opportunità di ottenere un ‘mi piace’ ed eventuali commenti in cambio. Nonostante il ruolo centrale che assume la funzione  degli ‘aggiornamenti di stato’ nell’uso di Facebook (così come degli altri socialmedia), non sono ancora tanti gli studi che fino ad ora  hanno esaminato i fattori predittivi degli argomenti che le persone scelgono di scrivere nei loro aggiornamenti. In questi ultimi anni, alcuni studi hanno iniziato a compiere dei passi in questa direzione. Ad esempio, esaminando i tratti della personalità associati alla frequenza di aggiornamento su cinque argomenti identificati attraverso un approccio analitico fattoriale: attività sociali e vita quotidiana, attività intellettuali, risultati di una dieta o esercizio fisico e tipi di relazioni significative, oppure cercando di valutare l’impiego del socialmedia da parte dell’utente narcisista medio e i suoi correlati comportamenti antisociali.

Nel 2012 lo scienziato Christopher Carpenter divulgò ‘Narcisismo su Facebook: autopromozione e comportamenti antisociali’, una pubblicazione scientifica che evidenziava i risultati di una sua ricerca sulla personalità, uno studio che fa riflettere su ciò che qualcuno chiama ‘il lato oscuro’ dei Socialmedia, un tema molto attuale.

In questo studio, il narcisismo è definito come “un modello pervasivo di senso di grandiosità, bisogno di ammirazione e una esagerata sensazione di importanza personale”. Per il narcisista medio, ad esempio,   Facebook “offre una porta di accesso a centinaia di relazioni superficiali basate su una comunicazione emotivamente distaccata”. L’assunto ancora più importante che si evidenzia in questo studio è che in generale il socialnetworking consente all’Utente un grande controllo sul modo in cui si presenta e viene percepito da colleghi, amici, o altri utenti.

Per definire l’Inventario della Personalità Narcisistica (NPI) emerso nel suo studio, Carpenter ha impiegato un campione d’Indagine composto da  292 individui. Su di questi (di cui circa il 75% degli intervistati erano studenti universitari) sono stati valutati e misurati i comportamenti di auto-promozione (Self Promotion) compiuti su Facebook (i.e. la pubblicazione di ‘aggiornamenti di stato’, di selfie, e l’aggiornamento delle informazioni relative al profilo personale), così come sono stati rilevati e misurati i diversi comportamenti anti-sociali, tra cui: la ricerca di un sostegno sociale verso la propria persona piuttosto che verso gli altri, il sentirsi contrariato quando quando gli altri non commentano i propri ‘aggiornamenti di stato’, l’adirarsi allorquando si riscontrano dei commenti negativi contro i propri post pubblicati.

Nell’ipotesi, formulata prima della sua ricerca, lo scienziato prediceva comportamenti autopromuoventi (dettati da grandi tendenze esibizionistiche, includendo la vanità, il senso di superiorità, e l’auto-assorbimento cioè l’ossessione di sé di narcisisti tipicamente compiaciuti e soddisfatti di sé stessi che si rivelano molto più critici verso gli altri) e le tendenze ai comportamenti antisociali, come l’assenza o la diminuzione del senso di rispetto verso gli altri e la volontà di manipolare e/o sfruttare il prossimo. I risultati hanno dimostrato e confermato le sue ipotesi: rivelando un grandioso esibizionismo correlato all’autopromozione e al diritto di sfruttamento dovuto ai comportamenti anti-sociali su Facebook.

Lo scienziato Clay Calvert sostiene che sebbene la spettacolarizzazione e il sensazionalismo siano lontani dal caratterizzare nuovi fenomeni, oggi una confluenza di fattori (legali, sociali, politici e tecnologici) spinge il voyeurismo alla ribalta del nostro mondo basato sull'immagine. Esibizionismo Voyeurismo sono i fattori chiave dell'affermazione della Cultura del Socialnetworking e dello sviluppo dei socialmedia che lo consentono su scala globale, di pari passo alla penetrazione di massa della Cultura Digitale.  L'intrigo 'voyeuristico del guardare' è una pietra miliare fondamentale in cui i vari mezzi di arte, d'intrattenimento e i media sono stati costruiti sin dall'inizio della Civiltà.  Tramite le diverse piattaforme socialmediali (e i loro  contenuti digitali disponibili in un attimo) partecipiamo costantemente ad uno stato attivo che potremmo definire 'una via di mezzo tra lo spettatore e l'esibizionista' poiché attraverso un socialmedia forniamo al mondo una finestra sulle nostre vite personali. Il fenomeno ha iniziato a presentarsi con l'avvento del voyeurismo televisivo, spiegato molto bene nel saggio di Calvert: 'Voyeur Nation'.

Durante la presentazione della sua ricerca Carpenter afferma:  “se Facebook deve essere un luogo dove le persone vanno per riparare i loro ego danneggiati e per cercare un supporto sociale, è di vitale importanza ricercare e scoprire le modalità di comunicazione potenzialmente negative che si potrebbero incontrare su Facebook e il tipo di persone che sono associate a questi comportamenti (…) ci si deve impegnare per creare le condizioni di un Face-booking Prosociale piuttosto che facilitare il Me-booking anti-sociale (…) l’aver confermato che esiste un ‘lato oscuro di Facebook e dei socialmedia’ evidenzia il bisogno di eseguire ancora più ricerche per comprendere meglio gli aspetti socialmente benefici o quelli nocivi di socialmedia come Facebook al fine di migliorare i primi e limitare quest’ultimi”

Ed ecco che dopo questa ricerca anche altre sono state eseguite da altri Centri di ricerca.

La docente inglese in psicologia Tara Marshall nell’esporre i risultati della sua ricerca eseguita su 550 persone,  afferma: “Potrebbe non sorprendere che gli aggiornamenti di stato di Facebook riflettano i tratti della personalità delle persone. Tuttavia, è importante capire perché le persone scrivono su determinati argomenti su Facebook perché i loro aggiornamenti possono essere ricompensati in modo differenziale con “Mi piace” e commenti. Le persone che ricevono più Mi piace e commenti tendono a sperimentare i benefici dell’inclusione sociale, mentre coloro che non ne ricevono si sentono ostracizzati (…) Anche se i nostri risultati suggeriscono che i narcisisti si vantano perché ricevono più like e commenti ai loro aggiornamenti di stato, potrebbe essere che i loro amici di Facebook offrano educatamente supporto mentre segretamente non piacciono queste manifestazioni egoistiche. Una maggiore consapevolezza di come gli aggiornamenti di stato potrebbero essere percepiti dagli amici potrebbe aiutare le persone ad evitare argomenti che infastidiscono più di quanto possano intrattenere”

I Big-Five della PersonalitàAutostima e Narcisismo e correlazione all’uso dei Social media (*)

Secondo il modello della personalità ‘Big Five’, la personalità degli individui varia in termini di: estroversione, nevroticismo, apertura all’esperienza, gradevolezza e coscienziosità.

  1. Estroversione. Le persone estroverse sono gregarie, loquaci e allegre. Tendono ad usare Facebook come strumento per comunicare e socializzare ( Seidman, 2013 ), come si evince dal loro uso più frequente di Facebook (Gosling, Augustine, Vazire, Holtzmann e Gaddis, 201 ), un numero maggiore di amici di Facebook (Amichai- Hamburger & Vinitzky, 2010), e preferenza per le funzionalità di Facebook che consentono un contributo sociale attivo, come gli aggiornamenti di stato

  2. Il Nevroticismo è caratterizzato da ansia e sensibilità alla minaccia. Gli individui nevrotici possono usare Facebook per cercare l’attenzione e il supporto sociale che possono mancare nelle loro vite offline (Ross et al., 2009). Di conseguenza, il nevroticismo è associato positivamente con la frequenza dell’uso dei social media (Correa, Hinsley, & de Zuniga, 2010), l’uso di Facebook per scopi sociali (Hughes, Rowe, Batey, & Lee, 2012), e coinvolgente nella divulgazione emotiva su Facebook, come sfogarsi sui drammi personali (Seidman, 2013).

  3. Apertura all’esperienza. Le persone ad alta apertura tendono ad essere creative, intellettuali e curiose. L’apertura è associata positivamente alla frequenza di utilizzo dei social media (Correa et al., 2010) e all’uso di Facebook per trovare e diffondere informazioni, ma non per socializzare (Hughes et al., 2012).  L’apertura sarebbe positivamente associata all’aggiornamento su argomenti intellettuali, queste associazione sarebbe mediata dall’uso di Facebook per condividere le informazioni.

  4. Gradevolezza. Le persone ad alto livello di gradevolezza tendono ad essere collaborative, utili e di successo interpersonale. La gradevolezza è associata positivamente al post su Facebook per comunicare e connettersi con gli altri e associato negativamente al posting per cercare attenzione (Seidman, 2013) o per mettere in cattiva luce gli altri (Stoughton, Thompson, & Meade, 2013). L’attenzione interpersonale di persone gradevoli e il loro uso di Facebook per la comunicazione possono ispirare aggiornamenti più frequenti sulle loro attività sociali e relazioni di tipo significativo.

  5. La Coscienziosità descrive persone organizzate, responsabili e laboriose. Tendono ad usare Facebook meno frequentemente rispetto alle persone meno coscienziose (Gosling et al., 2011), ma quando lo usano, gli individui coscienziosi sono diligenti e discreti: hanno più amici su Facebook (Amichai-Hamburger & Vinitzky, 2010), evitano i maleducati (Stoughton et al., 2013), e hanno meno probabilità di postare su Facebook con lo scopo di cercare attenzione o accettazione (Seidman, 2013). La coscienziosità sarebbe associata positivamente all’aggiornamento su argomenti inoffensivi e ‘sicuri’ (ad esempio, le attività sociali e di vita quotidiana), che sarebbero mediati dalla minore tendenza dell’uso di Facebook per la loro convalida.

 l’Autostima

Le persone con bassa autostima ritengono di avere maggiori probabilità di assicurarsi i vantaggi dello ‘autosvelamento’ con un ‘approccio sociale virtuale’ (Facebook) piuttosto che di persona, ma poiché i loro aggiornamenti di stato tendono ad esprimere effetti più negativi e meno positivi, queste persone tendono ad essere percepite come meno simpatici (Forest & Wood, 2012). Inoltre, gli individui attaccati dall’ansia, che tendono ad avere una bassa autostima, (Campbell & Marshall, 2011) postano più spesso riflessioni sulle loro relazioni romantiche per tentare di aumentare la loro autostima e per tentare di smentire le impressioni altrui sul fatto che il tenore della loro relazione sia scarso (Emery, Muise, Dix, & Le, 2014).

il Narcisismo

Gli individui narcisistici tendono ad essere auto-incoraggianti, vanitosi ed esibizionisti (Raskin e Terry, 1988). Cercano attenzione e ammirazione vantandosi dei loro successi ( Buss & Chiodo, 1991) e si prendono particolarmente cura del loro aspetto fisico (Vazire, Naumann, Rentfrow e Gosling, 2008). Ciò suggerisce che i loro ‘aggiornamenti di stato’ sui Socialmedia facciano più frequentemente riferimento a taluni di quegli aspetti inerenti il loro aspetto (come ad esempio i risultati di una dieta o dell’esercizio fisico praticato), con lo scopo di ottenere la convalida di autoriflessioni gonfiate, coerenti con l’associazione positiva di pratiche narcisistiche con la frequenza di aggiornamento del proprio status sul socialmedia(Carpenter, 2012), scegliendo di pubblicare più contenuti di autopromozione (Mehdizadeh, 2010), cercando di attirare sempre più ammiratori sul proprio profilo Facebook (Davenport, Bergman, Bergman e Fearrington, 2014).

References

(*) tratto da "The Big Five, self-esteem, and narcissism as predictors of the topics people write about in Facebook status updates" di TaraC.Marshall\Katharina Lefringhausen\ Nelli Ferenczi,  ELSEVIER/Personality and Individual Differences Volume 85, October 2015, Pages 35-40
- Christopher J.Carpenter, "Narcissism on Facebook: Self-promotional and anti-social behavior", ELSEVIER/Personality and Individual Differences Volume 52, Issue 4, March 2012, Pages 482-486
- Clay Calvert "Voyeur Nation: Media, Privacy, and Peering in Modern Culture", 2000, Westview\Critical Studies in Communication and in the Cultural Industries series.

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