INTELLIGENZA EMOTIVA. ASSERTIVITA’ o AGGRESSIVITA’?
Qualche volta vi sarà capitato nel corso di un confronto dialettico con altre persone di essere classificato ‘tout court’: aggressivo …
INTELLIGENZA EMOTIVA. ASSERTIVITA’ o AGGRESSIVITA’?
“Colui quindi che si adira per ciò che deve e con chi deve, e inoltre come, quando e per quanto tempo si deve, può essere lodato! “ (Aristotele, Etica nicomachea)
Qualche volta vi sarà capitato nel corso di un confronto dialettico con altre persone di essere classificato ‘tout court’: aggressivo … ?
Esperire un confronto cercando di evitare un conflitto, per molte persone non è facile. Capita spesso che gli individui (quando si trovano di fronte alla necessità di negoziare con gli altri il significato delle proprie idee) nutrano un sentimento di inferiorità, ritenendo di non avere le competenze necessarie oppure ritengono di trovarsi in una condizione di soggezione rispetto al ‘potere intellettuale’ di un’altra persona. Trovandosi in queste condizioni, alcuni individui possono iniziare una cosiddetta ‘strategia di evasione’ (dal confronto), sopprimendo i loro sentimenti o, al contrario, esprimendo involontariamente emozioni come la rabbia.
L’intelligenza interpersonale è la capacità di comprendere gli altri, le loro motivazioni e il loro modo di lavorare, scoprendo nel contempo in che modo sia possibile interagire con essi i maniera cooperativa. I venditori di successo, i politici, gli insegnanti, i clinici, i leader religiosi, sono probabilmente individui con un elevato grado di intelligenza interpersonale. L’intelligenza intrapersonale […] è una capacità correlativa rivolta verso l’interno: è l’abilità di formarsi un modello accurato e veritiero di se stessi e di usarlo per operare efficacemente nella vita. Howard Gardner, Multiple Intelligences.
Una strategia costruttiva utile a gestire un confronto dialettico, consiste nel cercare di comprendere se l’interlocutore assume un comportamento Aggressivo, Assertivo, oppure, Passivo.
Sebbene sia abbastanza facile distinguere, quasi a livello inconscio, un comportamento passivo da uno aggressivo, spesso, invece l’Assertività viene confusa con l’Aggressività.
La psicologia sembra dirci che questa incapacità di alcuni individui nel distinguere l’Aggressività dalla Assertività sia dovuta, abbastanza frequentemente, ad una specie di ‘paura del confronto con gli altri’. Questa è una prerogativa che si osserva, qualche volta, in quelle personalità che ritengono loro stesse “troppo inclini a dare”; talvolta in coloro che pensano di ‘se stessi come a dei vigliacchi’, altre volte in altre personalità che sono cresciute nella ‘paura degli altri’, spesso ricordando frequenti episodi della loro gioventù in cui, probabilmente , sono stati oggetto di scherno o derisione. Ed è a causa di ciò che, nell’attualità della loro vita sociale, una categoria di individui creda che il modo di risolvere un confronto sia quello di ‘rispondere prontamente per le rime’ nel caso pensino che qualcuno gli parli in modo scorretto o poco cortese, pensando che se qualcuno si arrabbia con loro essi devono subito rispondere ‘arrabbiati’. Altri, invece, tendono a reprimersi, confrontandosi con ipocrita gentilezza all’interlocutore ritenuto aggressivo, ma tendendo a ‘ruminare’ su ciò che avrebbero dovuto o potuto dire e, quando finalmente parlano, la loro risposta è spesso esagerata e poco proporzionata alle circostanze.
Ma che cosa è l’Assertività e l’esercizio di comportamenti assertivi?
L’assertività è il processo con cui si esprimono dei sentimenti, chiedendo legittime proposte di cambiamento, dando e ricevendo onesti feedback
Un individuo assertivo non ha paura di chiedere che un’altra persona possa
cercare di cambiare un comportamento in contrasto con le sue idee e non gli risulta scomodo il rifiuto di richieste irragionevoli da parte di qualcun altro.
La formazione ai comportamenti assertivi prevede insegnamenti alle persone tesi a sviluppare modi efficaci per affrontare una serie di molteplici situazioni che generano ansia.
Le persone assertive sono dirette, oneste e espressive. Essi si sentono fiduciosi, si rendono conto di se stessi e cercano di fare in modo che gli altri possano sentirsi stimati. Al contrario, le persone aggressive tendono solo ad umiliare gli altri, le persone non-assertive ottengono pietà e disprezzo da parte degli altri. Strategie alternative all’assertività sono generalmente meno efficaci per raggiungere obiettivi desiderati.
L’essere Assertivo in una situazione di confronto si può sviluppare in cinque fasi.
Quando sono di fronte ad una situazione per loro intollerabile, le persone assertive la descrivono oggettivamente, esprimono le loro reazioni emotive e le sensazioni, e cercano di entrare in empatia con l’altra posizione. Provano ad offrire alternative di risoluzione dei problemi e indicano le conseguenze (sia positive che negative) che potranno seguire.
Non tutti i cinque passaggi possono essere necessarie in tutte le situazioni. Come minimo, è importante descrivere la situazione attuale e formulare raccomandazioni per il cambiamento. L’uso di altri passi dipende dal significato e dall’entità del problema e dal rapporto che si instaura tra la gente coinvolta.
Il Comportamento assertivo è generalmente più efficace quando integra un certo numero di comportamenti verbali e non verbali. Ad esempio, il contatto con gli occhi (in molte culture, ma non in tutte) è un mezzo per esprimere sincerità e autocontrollo, mentre una posizione eretta del corpo e la sua ‘posizione aperta’ possono aumentare l’impatto di un messaggio. Possono essere usati gesti appropriati, le espressioni facciali congruenti con il pensiero espresso sono essenziali, mentre un forte tono e un volume modulato può essere più convincente.
Ma la cosa più importante è la spontaneità delle espressioni forti proprie di una reazione onesta
I “nostri comportamenti non sono direttamente correlati alla situazione che pare averli determinati in una relazione di causa-effetto, ma sono legati alle emozioni che da quella medesima circostanza sono scaturite: tra la percezione della realtà e il passaggio all’azione, di fondamentale importanza è la capacità di ‘sentire’ le emozioni. Il concetto di intelligenza emotiva elaborato da Daniel Goleman pone l’accento sulla capacità di armonizzare pensiero e sentimento, parola e vissuti emotivi, dimensione mentale e dimensione affettiva.” (Laura Gazzella).
Nel suo saggio ‘Intelligenza Emotiva’, Goleman ci dice che l’intelligenza emotiva può essere sviluppata agendo in contrasto con il cosiddetto ‘Analfabetismo Emozionale’, con appositi programmi destinati soprattutto agli adolescenti.
Dunque, in questa società post-moderna che alcuni sociologi definiscono come la emergente ‘Civiltà dell’Empatia’, sarebbe proprio l’intelligenza emotiva ad essere, mediamente, carente negli individui.
Ma non disperiamo, per fortuna ci possiamo allenare per sviluppare un maggiore quoziente di questa particolare forma d’intelligenza, così importante nei rapporti sociali.
Breve guida al comportamento assertivo
Entrare in contatto con gli occhi: guardare negli occhi un’altra persona quando si parla è un modo efficace per dimostrare sincerità e assicurare la persona che stai parlando con lui o con lei.
Un bisbiglio monotono raramente convincerà la persona con cui si sta negoziando un’idea, mentre urlare spesso causa nell’altro una reazione difensiva. Una dichiarazione ad un livello di tono ben modulato è convincente, senza intimidire.
I nostri messaggi verbali sono più efficaci se si è rilassati. Affrontare una persona, stando in piedi, o seduti, ad una distanza appropriata, tenendo la testa molto eretta, aiuta a dare un sensazione di maggiore autorevolezza alle vostre idee.
Un messaggio si carica di maggiore enfasi con un uso della comunicazione para-verbale appropriata, mentre nervosismo ed agitazione distraggono l’interlocutore.
Le affermazioni efficaci richiedono un’espressione che sia congruente con il contenuto del messaggio. Esprimere rabbia mentre si sorride o si ride inficia una corretta comprensione del messaggio.
La spontaneità è importante, perché l’esitazione può diminuire l’efficacia di un’asserzione. Tuttavia, è necessario il giudizio per selezionare le occasioni più appropriate per dimostrarla. Saper esprimere i nostri sentimenti in maniera onesta, palesandoli responsabilmente è importante per non mettere l’interlocutore in una condizione di sudditanza (sconfinando in un comportamento che può essere percepito come aggressivo) al fine di esprimere i nostri sentimenti e le nostre idee in maniera assertiva.
I Sistemi dell’ approccio assertivo
il DISCO ROTTO. La metafora del “disco rotto”: cioè quando la puntina del giradischi non esce dal solco del disco rotto. È il metodo della ‘Calma Ripetizione’: dicendo quello che vogliamo esprimere più e più volte ancora. Questo ci insegna ad usare la ‘persistenza’, appannando i sentimenti arrabbiati e provando l’efficacia di diverse esposizioni degli argomenti, ciò con lo scopo di esperire un registro comunicativo in grado di mantenere sempre alta l’attenzione dell’interlocutore sui tuoi punti desiderati: evitando le trappole verbali laterali, reiterando l’esca argomentativa, evitando la logica irrilevante.
l’APPANNAMENTO. La tecnica dell’appannamento: accettare le eventuali critiche manipolative, cercare di riconoscere con calma i contenuti delle critiche ai nostri argomenti, accettando che possa esistere la probabilità che ci possa essere qualche verità in quello che dice l’interlocutore, ci permette di rimanere noi i giudici di quello che facciamo. Una volta imparati gli argomenti dell’altro, possiamo accogliere la critica comodamente senza diventare ansiosi e metterci sulla difensiva, senza concedere alcuna ricompensa a quelli che tentano di usare critiche manipolative.
l’ASCOLTO (delle INFORMAZIONI GRATUITE). La preparazione al confronto: sforzarsi di riconoscere i suggerimenti forniti inconsapevolmente dall’interlocutore, durante le sue conversazioni, ci indica ciò che è interessante o importante per lui/lei. Una volta che si impara a riconoscere le ‘informazioni gratuite’ quando le percepiamo, questo ci permette di sentirci ‘meno timidi’ quando ‘entriamo nel confronto’ ed allo stesso tempo spinge l’interlocutore a parlare più facilmente di sè stesso.
l’ACCETTAZIONE delle ASSEGNAZIONI NEGATIVE (Consapevolezza). Accettare la segnalazione dei tuoi eventuali errori e difetti (senza obbligarsi a dover chiedere scusa) accogliendo con decisione e simpatia le critiche ostili (o costruttive) delle vostre qualità negative. Una volta imparate quali sono le percezioni che il nostro interlocutore ha della nostra personalità, questo ci permette di guardare più comodamente alla sua declinazione dei lati negativi dei nostri comportamenti o della nostra personalità senza che ci sentiamo ansiosi e ci poniamo in difesa, non ricorriamo alla negazione di un nostro eventuale errore reale, ci è più facile ridurre la rabbia o l’ostilità verso i nostri critici (mostrando capacità di autocritica), aprendo la strada ad un confronto empatico.
l’AUTO-DISVELAMENTO. La consapevolezza di ciò che gli altri percepiscono di noi, con l’accettazione delle assegnazioni negative, porta all’auto-disvelamento, cioè alla nostra capacità di accettare una discussione sulle caratteristiche sia positive che negative della nostra personalità, comportamenti, stile di vita, intelligenza emotiva, con lo scopo di migliorare la comunicazione sociale e ridurre i tentativi di manipolazione nei nostri confronti. Ciò consente di rivelare aspetti di noi stessi e della nostra vita motivandoli, contrastando le percezioni dovute all’ignoranza ed all’ansia.
Reference
Susmita Mukhopadhyay, “Organizational Behaviour, Assertive Behaviour and Transactional Analysis”, Vinod Gupta School of Management
Daniel Ames, “Pushing up to a point: Assertiveness and effectiveness in leadership and interpersonal dynamics”, Columbia Business School
Daniel Goleman,“Intelligenza Emotiva”,Rizzoli,2013 “Howard Gardner’s Theory of Multiple Intelligences”, https://howardgardner.com/multiple-intelligences/
Casel.org “What is SEL: Social and Emotional Learning”, http://www.casel.org/in-action/
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