il GENERATIVO pensa SOCIALE
La Generatività (Sociale) è il desiderio emergente in età adulta di prendersi cura delle generazioni più giovani e di quelle future
La teoria dello sviluppo umano elaborata da Erik Erikson definisce la “Generatività”, come il desiderio emergente in età adulta di prendersi cura delle generazioni più giovani e di quelle future. “Per Erikson, la generatività è la volontà del soggetto adulto di andare oltre il presente; di lasciare un segno nel mondo, attraverso la cura e la preoccupazione attiva per le generazioni, creando e lasciando in eredità nuove fonti di significato e valore. Non si tratta della semplice generazione e dedizione verso i figli (genitorialità) , ma di un’estensione del concetto, perché il termine si contrappone alla stagnazione, al ripiegamento in sé stessi privo di ogni utilità per gli altri e la società. Gli sviluppi della Teoria della generatività , abbandonano l’idea stadiale di Erikson e la considerano una caratteristica dell’intero arco vitale. Essi vi collegano i concetti di preoccupazione generata, domanda culturale, desiderio interno, credenze, impegno e azione verso le nuove generazioni; sviluppano vere e proprie scale di misurazione di stagnazione e generatività”
Le persone tendono ad esprimere una cosciente preoccupazione per le generazioni future in vari modi, il più comune dei quali è la necessità di creare un’eredità attraverso la conoscenza (McAdams & de St. Aubin, 1992). La Generatività non si limita ad una fase specifica né ad un aspetto specifico della propria vita. Secondo questa teoria, tale preoccupazione si delinea con un ampio spettro di emozioni, sentimenti, desideri, che, spaziando dall’iniziale desiderio di procreare arriva alla volontà di dare un contributo alle future generazioni. Mediamente la preoccupazione Generativa si manifesta nel range anagrafico 40-64 anni, che coincide con l’avvio della “preoccupazione per la continuazione della vita dopo la morte di un individuo”.
La Generatività è quindi strettamente connessa al concetto di “responsabilità sociale” e di “azione con valori socialmente utili e giustifica l’impegno sociale e il cosiddetto “volontarismo sociale”.
Innovazione e Generatività sociale
“Il concetto di generatività rappresenta la base per un recente lavoro di ricerca volto a costruire, attraverso il concetto di generatività sociale (Magatti, Giaccardi, 2014; Cappelletti, 2015; Cappelletti et al., di prossima pubblicazione), un corrispettivo sociologico di quello sviluppato in ambito psicologico. L’ipotesi di partenza vede la possibilità di concepire la generatività non solo come un’azione individuale ma anche come una vera e propria azione sociale, capace di dare vita a forme organizzative di diversa natura in grado di durare nel tempo. In questo senso, diviene possibile parlare non solo di “innovazione generativa” ma anche di ‘organizzazioni generative’ (Cappelletti, 2015 – p. 120) per riferirsi a quelle forme emergenti e, successivamente, istituzionalizzate, frutto dell’azione generativa. Proprio la possibilità di non esaurirsi nel processo di innovazione e di successiva istituzionalizzazione ma di essere in grado di rivolgersi alle nuove generazioni rendendole a loro volta capaci di agire generativamente, rappresenta, tuttavia, la peculiarità della generatività sociale. Al cuore della generatività sociale si trova, infatti, non solamente la capacità di mettere al mondo qualcosa di nuovo e di prendersene cura, ma anche la capacità di lasciare andare quanto generato, affinché possa contribuire alla successiva autonoma realizzazione personale e sociale di altri soggetti. Per questo motivo, la generatività sociale può essere definita come un’azione nella sfera economica, politica, sociale o culturale che, in risposta ad uno stimolo esterno, mette al mondo qualcosa di nuovo oppure rigenera qualcosa di già esistente con il fine di promuovere la capacitazione dell’altro: direttamente attraverso il suo empowerment oppure indirettamente attraverso il miglioramento del contesto circostante (Cappelletti et al., di prossima pubblicazione). Risulta quindi naturale identificare anche per il concetto di generatività sociale le tre dimensioni trasversali già individuate per l’innovazione sociale. La dimensione dell’innovazione è qui concettualizzata come la capacità di mettere al mondo qualcosa di nuovo oppure di recuperare qualcosa di già esistente, in opposizione alla postura passiva tipica del consumatore moderno; la dimensione della risposta a un bisogno sociale insoddisfatto viene qui tradotta come la capacità di farsi interrogare da uno stimolo esterno che, investendo il soggetto, lo spinge all’azione generativa. Più interessante, tuttavia, è il riferimento alla terza dimensione, ossia la trasformazione delle relazioni sociali. Il concetto di generatività sociale poggia infatti sulla possibilità di stabilire tra il soggetto e l’altro o, più in generale, tra le generazioni presenti e quelle future, un legame sociale “capacitante”, cioè un legame sociale fondato sulla possibilità della realizzazione autonoma dell’altro (ibidem). Affinché quanto generato non si esaurisca nel processo di innovazione e istituzionalizzazione è infatti necessario che l’azione generativa porti con sé la possibilità che altri siano in grado a loro volta di agire generativamente, o perché diretti beneficiari dello sviluppo delle proprie capacità personali oppure perché indirettamente sostenuti da condizioni contestuali favorevoli all’iniziativa personale. In questo senso, la trasformazione delle relazioni sociali implicata nell’azione generativa non porta solamente a rispondere ad un dato bisogno emergente nel presente ma anche a far si che si apra la possibilità per le generazioni future di rispondere a loro volta alle sfide del proprio tempo, in un movimento a spirale che continuamente si riapre nel tempo e nello spazio“
Risulta evidente come il misurare il coefficiente medio di “Generatività (Sociale)” presente in una Comunità, sia importante per definire quanto questa possa essere interessata ad essere coinvolta in programmi socialmente utili.
Gli studi sulla misura e l’analisi della “Scalabilità Generativa Sociale (SGS) che si concentra sul bisogno di responsabilità verso le generazioni future”, dimostrano che questa analisi specifica – cioè che risponde alla domanda: “quanto mi preoccupo delle generazioni future?” – è quella che meglio cattura la dimensione di Responsabilità Sociale relativamente al concetto di Generatività rispetto ad altre misure, che comprendono la Generatività come preoccupazione per la continuazione personale dopo la morte rispetto alle conseguenze future di scelte correlate all’impegno politico, alla tutela dell’ambiente o all’inclusività.
In sostanza, si può misurare con una certa efficacia quanto una Comunità sia più o meno coinvolgibile in progetto di Responsabilità Sociale misurando quanto si preoccupa delle Generazioni future
Per approfondimenti
Davide Lampugnani\Patrizia Cappelletti, “Innovazione Sociale e Generatività sociale, quale trasformazione delle relazioni sociali”, Università Cattolica Sacro Cuore-Milano
Nadia Dario, “Sul concetto di Generatività”, Università Ca’ Foscari, Venezia
C.Slater, “Generativity versus stagnation: An elaboration of Erikson’s adult stage of human development”, Journal of Adult Development 10, 53-65
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