Rifiuti, Riciclo ed Economia Circolare
I rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) sono attualmente considerati come componenti dei flussi di rifiuti in più rapida e maggiore crescita nel mondo.
Adeguate ed esaustive politiche di riciclaggio dei prodotti di scarto elettrico o elettronico (E-waste) potrebbero consentire un minore utilizzo di ‘risorse vergini’ nella produzione e, di conseguenza, potrebbe contribuire a ridurre l'inquinamento ambientale.
Lo ‘sviluppo sostenibile’ è un concetto che riveste un'importanza sempre maggiore nella età post-moderna. Per questo motivo quasi tutti i governi nazionali si trovano ad affrontare la sfida rappresentata dalla gestione delle risorse estratte dalle miniere residenti nei propri territori o di quelle acquisite da altre nazioni.
La corretta gestione dei rifiuti, si rivela, sempre di più, il modo più giusto da dover seguire, per ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali e non rinnovabili.
Oggi i rifiuti RAEE rappresentano il flusso di rifiuti prodotti globalmente con il tasso di crescita più elevato (dal 3% al 5% all'anno) per una stima che va dai 20 ai 50 milioni di tonnellate generati ogni anno. Gli studi calcolano che questo tasso di crescita sia destinato ad aumentare considerevolmente nel prossimo futuro.
Una grande quantità (si stima circa il 50%) dei rifiuti RAEE, attualmente generati annualmente dai paesi sviluppati, continua a essere trasferita illegalmente nei paesi in via di sviluppo, sotto forma di aiuti umanitari o prodotti usati; la quantità precisa di questi volumi illegali rimane sconosciuta.
Nell'ultimo aggiornamento della relativa direttiva emanata della Unione europea, altri nuovi prodotti sono stati recentemente inclusi nella lista dei rifiuti RAEE; tra questi, ad esempio, vi sono i pannelli fotovoltaici, la cui prima generazione, prodotta nel mondo, si sta avviando verso la fine del suo ciclo di vita. Nuovi prodotti elettrici ed elettronici sostituiranno presto quelli attuali, influenzando in modo imprevedibile sia i volumi raccolti, che il tipo di materiali da recuperare e i processi di riciclaggio.
Molti materiali innovativi che compongono i rifiuti RAEE (ad esempio le materie plastiche, i composti ad alta tecnologia, o le terre rare) non sono ancora correttamente gestiti, finendo spesso in discarica. Mentre potrebbero diventare una preziosa fonte di materia rigenerabile e riutilizzabile in nuovi prodotti, se fossero perfezionate ulteriori capacità e metodologie di riciclaggio.
Da circa 20 anni l’Unione Europea sta cercando di incentivare lo sviluppo della cosiddetta 'economia circolare’ - basata sullo sfruttamento delle risorse recuperate dai rifiuti - a svantaggio di una economia cosiddetta ‘lineare’.
La gestione sostenibile dei rifiuti è un argomento ben sottolineato in letteratura scientifica, lo scopo della ricerca scientifica in questo campo è tesa ad identificare e facilitare sia lo sviluppo di nuovi processi industriali a basso contenuto di emissioni di carbonio, che un nuovi paradigmi economici, sostenibili, che appunto vanno sotto il nome di ‘economia circolare’.
La raccolta, il recupero e lo smantellamento dei rifiuti RAEE sono stati disciplinati dalla pertinente Commissione europea, con l'obiettivo di limitare i flussi, più o meno controllati, di questi rifiuti verso altri Paesi extra-Unione Europea, che richiedono materie prime a basso costo.
Lo sviluppo tecnologico di nuovi prodotti necessita un collegamento con la domanda di destinazione di questi prodotti alla fine del loro ciclo di vita. Ciò con lo scopo di aumentare la spinta verso la sviluppo di nuovi modelli di business. Per raggiungere questo obiettivo è necessaria una maggiore collaborazione tra i produttori di Apparati elettrici ed Elettronici e i Centri di riciclaggio dei Rifiuti Elettrici ed Elettronici.
Allo stato i rifiuti RAEE che sono stimati in rapido incremento e di maggiore complessita nel loro trattamento sono i monitor CRT, gli Smartphones, le TV LCD, i telefoni cellulari e i notebook. La stima dei ricavi potenziali che potranno provenire dal trattamento di queste tipologie di RAEE variano da 2,15 miliardi di euro e 3,67 miliardi di euro, relativamente al solo mercato europeo.
Questo lo scenario.
Tuttavia in Italia sembra che molte aziende che trattano i rifiuti RAEE stentino ad andare avanti, nella conduzione del loro business.
Perché?
Perché, manca un costante conferimento di questi rifiuti! Nonostante gli obblighi di legge, le ristrette normative e l’obbligo da parte dei produttori e distributori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche di dover ritirare e conferire gratuitamente alle aziende di trattamento dei rifiuti RAEE i prodotti esausti.
Secondo noti imprenditori del settore, esiste una gestione poco trasparente del materiale ritirato da parte dei Consorzi che si sono costituiti e che usufruiscono anche degli eco-contributi (in sostanza una tassa) che il Consumatore paga, essendo questo compreso nel prezzo di acquisto.
Qual’è il risultato?
Vi rimandiamo alla visione del servizio qui sotto pubblicato.