Sistema Ce.Mo.C.C.
Unità Mobile di Comando e Controllo Digitale per la Difesa e Protezione Civile
Nuove tecnologie militari nel civile: dai campi di battaglia alla Difesa Civile
In conformità con il DPCM del 18 febbraio 2004 ( Difesa civile non armata e non violenta- DCNAN), e ispirati dalla ricerca nel campo militare guidata dalla trasformazione digitale, in particolare dal programma Network Enabled Capability | Forza NEC, abbiamo adattato l'uso dei droni per scopi non militari nella Difesa e Protezione Civile. Tale uso si ispira alla modalità con cui le forze armate impiegano UAV (Unmanned Aerial Vehicle) per migliorare la consapevolezza situazionale nelle operazioni militari. Analogamente, i droni possono essere utilizzati dalle unità locali di Protezione e Difesa Civile per monitorare situazioni di emergenza, valutare condizioni critiche e supportare le squadre umane nei luoghi di disastri, come ad esempio le aree colpite da incendi, assicurando la sicurezza dei gruppi di intervento.
I droni, equipaggiati con termocamere, sono impiegati anche per operazioni di ricerca e soccorso, eseguendo ricerche autonome per localizzare individui dispersi o intrappolati in situazioni di pericolo, mediante dispositivi con ottiche avanzate e software dedicati per analisi in tempo reale sul campo.
Non è un caso che nel 2018 il Congresso degli Stati Uniti abbia approvato il Wildfire Management Technology Management Act che prevede l'espansione dell'uso dei droni per tracciare gli incendi e monitorare i vigili del fuoco attraverso il GPS, migliorando così la sicurezza operativa.
Inoltre, numerosi centri di ricerca internazionali stanno coordinando gli sforzi dei loro scienziati, originariamente focalizzati sulla difesa militare, per esplorare come le tecnologie emergenti, sviluppate per i campi di battaglia, possano essere adattate per prevenire emergenze, gestire disastri naturali e salvare vite umane in contesti civili.
L'US Air Force Research Laboratory ha recentemente lanciato una iniziativa pionieristica, in collaborazione con il Defense Science and Technology Laboratory del Regno Unito, chiamata “Swarm and Search AI Challenge”, Questo programma di ricerca, unendo le forze con le agenzie governative di difesa militare, le agenzie di difesa e protezione civile e le accademie, sta esplorando come i sistemi di droni, tradizionalmente associati con operazioni belliche, possano essere adattati per essere utilizzati dai servizi di emergenza per salvare vite umane. Questo si inserisce in un contesto più ampio di ricerca e sviluppo militare.
Nell'ambito del nostro programma di Ricerca e Sviluppo per la Difesa e la Protezione Civile, incluso il focus sulla Prevenzione e la Sicurezza Sociale, stiamo avviando il progetto pilota APS/ETS DIFESA CIVILE 4.0. L'obiettivo è sviluppare un sistema sperimentale per le Unità di Monitoraggio, Comando & Controllo Digitale integrato tra Aria, Terra e Mare.
"Il Sistema Ce.Mo.C.C. è costituito da diverse componenti operative: mezzi mobili terrestri ACM, unità navali per il pattugliamento marittimo e una flotta aerea di U.A.V. (Unmanned Aerial Vehicles/Droni). Questo sistema verrà implementato per una serie di scopi, tra cui:
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Hub di ripetizione segnali: miglioramento delle comunicazioni telefoniche e telematiche nelle aree colpite da disastri.
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Gestione delle infrastrutture di comunicazione: supporto alla telemedicina d'urgenza e preparazione per l'integrazione della telechirurgia robotica.
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Monitoraggio aereo: ispezione dell'integrità strutturale di ponti e costruzioni in calcestruzzo armato.
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Operazioni SAR e monitoraggio marittimo: attività di ricerca e salvataggio (SAR), inclusi monitoraggi diurni e notturni in mare.
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Supporto SAR con tecnologia termografica: utilizzo di camere termografiche per il ritrovamento di persone disperse.
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Aerofotogrammetria per documentazione forense: raccolta di immagini aeree per l'analisi post-evento.
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Sorveglianza aerea e terrestre per antincendi boschivi (AIB).
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Monitoraggio sismografico e idrogeologico: sorveglianza di frane, dissesti idrogeologici e attività sismica.
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Controllo della contaminazione delle falde acquifere.
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Controllo del territorio: supporto alle Forze dell’Ordine in operazioni antisciacallaggio e nella prevenzione di crimini.
Il sistema Ce.Mo.C.C. si allinea agli obiettivi del Sendai Framework e le linee guida del National Disaster Risk Assessment- UNISDR attraverso diverse modalità:
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Previsione e Monitoraggio: integra tecnologie avanzate che migliorano la sorveglianza e il monitoraggio ambientale, permettendo la rilevazione precoce di anomalie potenzialmente disastrose. Questo contribuisce direttamente alla prima priorità del framework, ovvero la comprensione del rischio.
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Capacità di Intervento: grazie alla sua versatilità aerea, terrestre e marittima, il sistema può essere rapidamente dispiegato in diverse situazioni di emergenza, riducendo i tempi di risposta e migliorando l'efficacia degli interventi di soccorso. Questo rafforza la quarta priorità, migliorando la preparazione per rispondere efficacemente ai disastri.
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Resilienza Comunitaria: supporta lo sviluppo di comunità resilienti fornendo strumenti e tecnologie che aiutano le autorità locali a gestire e mitigare i rischi. Questo rafforza la seconda e terza priorità del Sendai Framework, contribuendo a una governance più forte e a un maggiore investimento nella riduzione del rischio.
In linea con il nostro programma organizzativo Rebel Alliance Empowering, per il successo dello sviluppo e della sperimentazione del Sistema Ce.Mo.C.C., stiamo valutando la creazione di una rete di partnership tecnico-scientifica. Questa rete coinvolgerà istituzioni ed agenzie governative, università e centri di ricerca.
Abbiamo già ricevuto manifestazioni di interesse da parte di alcune aziende tecnologiche.